Stress e invecchiamento: come intervenire

Stress e invecchiamento: come intervenire

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L’invecchiamento è un processo fisiologico, ma non sempre l’età cronologica corrisponde all’età biologica: ognuno, infatti, invecchia ad un ritmo tutto suo.

C’è chi sembra eternamente ragazzino e chi, invece, sembra acquisire anni di colpo, magari dopo un periodo particolarmente teso. Questo perché il processo di invecchiamento viene influenzato da diversi fattori, non ultimo lo stress.

Invecchiamento: quanti anni hai davvero?

Il magazine dell’Ordine Nazionale dei Biologi ha chiarito che il concetto di “orologio epigenetico”. Nello specifico,  attraverso i marcatori epigenetici, gli scienziati potrebbero essere in grado di capire quanto velocemente invecchiamo e quanto siamo inclini alle malattie della vecchiaia.

La speranza è di mettere a punto nuovi trattamenti per le malattie che accelerano l’invecchiamento biologico, come ad esempio il morbo di Alzheimer o altre forme di demenza. Ma questo orologio tiene traccia anche di cambiamenti meno drastici ed incisivi.

Il ruolo dello stress

In un recente studio pubblicato sulla rivista accademica Translational Psychiatry, gli scienziati dell’Università di Yale hanno utilizzato questo metodo per determinare l’impatto dello stress cronico sull’età biologica.

Essere sottoposti ad uno stress prolungato può incrementare il rischio di malattie cardiovascolari, indebolire il sistema immunitario, rendere più vulnerabili alle dipendenze e ai disturbi dell’umore. Ma non è tutto: questa eccessiva tensione, infatti, si riflette anche sul metabolismo, diventando un fattore di rischio per la sindrome metabolica e per il diabete.

È quindi legittimo chiedersi se lo stress non faccia anche invecchiare più in fretta. Per indagare questo aspetto, dunque, i ricercatori hanno reclutato 444 partecipanti allo studio di età compresa tra i 19 e i 50 anni, utilizzando insieme ai campioni di sangue anche un questionario ad hoc per misurare il livello di stress e di resilienza psicologica.

I risultati dello studio

Anche dopo aver preso in considerazione fattori demografici e comportamentali – come il vizio di fumare, l’indice di massa corporea e il reddito – i ricercatori hanno scoperto che gli individui con livelli elevati di stress cronico risultano effettivamente più vecchi della loro età, oltre a riportare un aumento dell’insulino-resistenza.

La buona notizia è che sono stati evidenziati anche fattori protettivi che hanno permesso a certi soggetti di compensare in parte gli effetti dannosi dello stress sulla salute. In particolare, gli individui che nel questionario hanno ottenuto i punteggi più alti in fatto di regolazione delle emozioni e autocontrollo sono risultati meno vulnerabili.

A proteggerli potrebbe essere stata proprio la capacità di riconoscere e accettare tutte le emozioni, piacevoli o dolorose che siano, mettere in atto strategie adeguate al contesto e mantenere il controllo dei propri comportamenti nonostante l’elevato carico di stress.

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