- Buongiorno Dottoressa Eck, all’interno della sua presentazione online abbiamo letto che si definisce un medico curioso, che cosa significa?
Buongiorno a voi d Salute+ e a tutti i lettori. Beh, curiosa per me significa essere aperti a 360 gradi: sempre. Significa non escludere ipotesi a priori, significa imparare dagli altri, dai colleghi, dai pazienti e da chiunque possa confrontarsi con me. Mi piace pensare che quando vado in ambulatorio entro in una sorta di “Università con le ali”: l’universalità.
- Il 3 Settembre farà parte del gruppo di relatori al convegno dedicato all’informazione sulla libertà di scelta vaccinale, qual’è la sua opinione riguardo al decreto Lorenzin?
La mia opinione personale è che non si può procedere dall’alto in maniera autoritaria, senza ascoltare le altre voci, sopratutto quelle alla base. Se scomodiamo la “curva di Gauss” e mettiamo negli estremi i Si-vax e i No-vax (due termini abusati) non dobbiamo dimenticare che la parte del leone sta fra questi due estremi. Le persone che hanno dubbi, sono sconcertati da mesi di guerra a suon di offese e notizie su presunte epidemie sui social, non dormono più la notte, sono arrabbiati…sono persone che cercano un’approccio su misura, vogliono dialogare, cercano spiegazioni e a volte conforto. Ora il decreto è definitivo, ma le domande dei genitori non si sono fermate.
- Perché un genitore o una persona dovrebbe partecipare al convegno?
Perché se hanno tante domande questa è certamente una bella occasione per farle a persone che si mettono a loro disposizione in carne ed ossa!
- Dieci vaccinazioni obbligatorie fanno pensare ad un’Italia a rischio epidemia, è davvero così?
Non c’è alcuna epidemia sulle 10 malattie in questione. L’unica preoccupante “epidemia” da constatare è quella nella crescita delle malattie croniche in giovane età. Asma, dermatiti con tanti nomi, allergie, diabete, sindromi autoimmuni, leucemie, disturbi comportamentali, deficit di apprendimenti su larga scala…l’uso crescente droghe in fase adolescenziale e preadolescenziale, parliamo quindi anche di giovani tra 10-12 anni. C’è qualcosa che non va nella nostra società moderna: ci sono numerosi casi di malati cronici in giovanissima età…e che da grandi spesso non guariscono. Dobbiamo spostare il focus sulla salutogenesi. Dobbiamo porci una domanda fondamentale: Cosa genera, rinforza e mantiene la Salute, ovvero la capacità di autoregolazione? La chiave sta in un ambiente salutare e non inquinato, nel movimento, nelle relazioni di dialogo e rispetto, nell’alimentazione, nelle scuole, quelle che educano all’utilizzo dei sensi e che rinforzano quell’autoeducazione così meravigliosamente innata; la soluzione sta in una attenta conoscenza del passato e in una visone per un futuro umano e creativo, nella cultura della bellezza e non nella livellazione o nella creazione di dipendenze e imposizione di un pensiero unico.
- E’ giusto privare un genitore del diritto di scelta su un argomento così delicato?
Personalmente preferisco il “Diritto alla scelta libera“. Ci sono troppe questioni aperte e di cui si deve ancora discutere. Le conoscenze sul sistema immunitario stanno esplodendo, pensiamo solo al Microbioma che finalmente viene studiato seriamente. Senza germi simbionti niente ha vita e quindi niente è in salute: questo aspetto è ancora praticamente sottovalutato. Abbiamo bisogno di integrare le tante ricerche anche indipendenti. Serve un dialogo fra teoria e pratica, non mi stancherò mai di richiamare questo termine fondamentale, il dialogo. Ogni paziente mi insegna, di volta in volta, quanto sia grande il divario fra teoria e pratica. L’esperienza sul campo è un ponte perenne verso soluzioni creative ed innovative. Essendo di origine tedesca sono cresciuta in una tradizione rigorosa e razionale, ne sono grata perché in principio sono sempre critica, ma la razionalità senza creatività e senza amore vale nulla: questo l’ho appreso nella nostra Italia.
- I genitori sono correttamente informati su questo argomento?
Non credo si possa rispondere a questa domanda solamente con un SI oppure con un No. Il principio di apprendimento e di informazione oggigiorno non è più soltanto lineare come poteva sembrare fino a poco tempo fa. Il sapere umano è cresciuto in maniera direi esplosiva, “alla Fibonacci”, e orientarsi oggi nella giungla delle conoscenze ed esperienze richiede una certa abilità che comunque, a mio avviso, non nuoce e merita ad ogni modo. Il cervello è un “recipiente” fantastico poiché più informazioni ci metti più esse ci stanno! Basta pensare alle lingue: più lingue si imparano più facile sarà impararne di nuove, grazie all’affinità elettiva che le accomuna. Il cervello ben usato non dice mai: sono pieno! Purché venga utilizzato in maniera autonoma, interdisciplinare, con curiosità e una sana dose emozionale. Se si impara solo a memoria, senza comprendere, senza passione e senza verifica soggettiva, la confusione e la paura sono garantiti.
In principio c’era il “sapere”…ogni individuo imparava con dure prove (“sbagliando si impara”) attraverso i propri sensi a cavarsela nella vita. Poi abbiamo introdotto, attraverso le scuole, lo studio mnemonico di infinite nozioni, escludendo via via l’esperienza diretta e personale. Ora ci tocca riaggiustare il tiro: imparare a memoria non basta più, fidarsi ciecamente non basta più. La natura umana si basa su tre grandi cardini che interagiscono e si fertilizzano a vicenda: PENSARE (fare domande, mettere in relazione dei fatti) SENTIRE (verificare attraverso i propri sensi) AGIRE (prendere decisioni e imparare da esse). Mi scuso, ho esteso un po’ la risposta…ma mi sta molto a cuore che questo concetto venga valorizzato.
Ogni essere umano è unico e ha qualcosa da insegnare. La verità non è mai soltanto un calcolo asettico e anemico. La verità si esprime in polifonia. Quando oggettività e soggettività dialogano, allora incarneremo una medicina umana. Anche il fondatore della EBM, la Evidence Based Medicine, David Sacked propose l’integrazione di tre aspetti conducenti verso una pratica medica coscienziosa: 1) evidenze scientifiche, 2) esperienza clinica del medico, 3) preferenze del paziente.
Dott.essa Sabine ECK | Sabine Eck si definisce “medico curioso” (titolo ufficiale: Medico Chirurgo), appassionata ricercatrice ed esperta di medicina naturale, lavora da oltre 20 anni come libera professionista in Emilia Romagna. Svolge regolare attività di conferenze e seminari in tutta Italia per il pubblico e per i professionisti interessati alla logica della medicina naturale. È docente alla Scuola di Naturopatia presso il Centro Natura a Bologna.
Vanta una ultradecennale collaborazione con l’associazione “Il Nido” di Bologna – casa maternità e associazione di promozione della fisiologia del parto, dell’allattamento e del benessere naturale della mamma, del bambino e della famiglia. È socio fondatore del progetto sociale Cooperativa le Ali: Parco Cavaioni rinasce per Bologna; Cà-Shin apre le porte nel giugno 2011. È autrice del libro Il Sale fa Bene: salute, sapere, saggezze, storia e storie sul vero sale marino naturale (Edizioni Andromeda, 2010).