L’Amorphophallus konjac (noto anche come konjac) è una radice la cui pianta appartiene alla famiglia delle Aracee. Originario dell’Asia, è chiamato anche lingua del diavolo ed è apprezzato fin dall’antichità grazie alle sue innumerevoli proprietà benefiche.
Questo prodotto si può acquistare in commercio sotto forma di capsule, polvere e panetti. La sua farina, inoltre, è molto apprezzata per preparare dei prodotti da forno ipocalorici.
Konjac: le proprietà benefiche
Nella cultura asiatica il konjac è considerato un rimedio naturale particolarmente valido per tenere sotto controllo il diabete. Nel mondo occidentale, invece, questa radice è apprezzata principalmente per le sue proprietà dietetiche.
Il shirataki, infatti, apporta 9,6 KCal per 100 grammi ed è composto da fibre naturali, acqua, sali minerali (come zinco, rame, ferro, calcio, fosforo), cellulosa, lignina e glucomannano. Parliamo di un polisaccaride idrosolubile che, a contatto con i liquidi, aumenta il volume dei cibi e dona sazietà, riducendo contestualmente anche l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi nell’organismo.
Ma non è tutto: il konjac, infatti, favorisce il transito intestinale, migliora la digestione, è disintossicante, stimola la diuresi e regola il metabolismo.
Le possibili controindicazioni
Nonostante tutte le innumerevoli proprietà benefiche, tuttavia esistono anche delle controindicazioni legate all’assunzione di questa radice. La lingua del diavolo, infatti, non deve essere consumata in caso di ipersensibilità verso gli elementi contenuti in essa, occlusione intestinale, ulcera peptica e qualora si stiano assumendo farmaci contro il diabete.
Inoltre, le fibre in esso contenute possono modificare l’assorbimento di determinati medicinali. Pertanto, è bene consultare il proprio medico curante prima di iniziare a consumare abitualmente tale radice se si soffre di particolari patologie, ma anche in caso di gravidanza o se si è in cura per l’ipertensione e il colesterolo.
