L’inquinamento elettromagnetico in auto

L’inquinamento elettromagnetico in auto

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Intervista al dr. Fabio Fontana

C.E.O. e Founder Tao Technologies, sviluppatore della tecnologia Taopatch® e della sua metodica di applicazione, Fabio Fontana nasce come Tecnico informatico e delle telecomunicazioni, dottore in Scienze Biomediche (hc) e con diversi attestati in discipline naturopatiche. Si è occupato per 10 anni di inquinamento elettromagnetico e dell’interazione tra frequenze e salute.  

Dr. Fontana, l’auto è un mezzo che utilizziamo tutti i giorni. In che modo è fonte di inquinamento elettromagnetico?

Quando parliamo di inquinamento elettromagnetico all’interno del veicolo dobbiamo considerare prima di tutto che siamo all’interno di una gabbia di Faraday, perciò siamo dentro un involucro che impedisce alle onde di entrare e di uscire. L’uso del cellulare e di qualsiasi dispositivo elettromagnetico all’interno dell’auto è triplamente nocivo. Primo perché il telefonino di per sé fa male; secondo perché il cellulare per raggiungere i ripetitori deve aumentare la forza del suo campo visto che l’auto è isolata; terzo, perché essendo in movimento c’è un cambio continuo di ripetitore e il telefonino deve sganciarsi da uno per agganciarsi a quello successivo. In questo passaggio la potenza di emissione aumenta notevolmente. Tutto quello che viene emesso rimbalza nell’auto e di conseguenza crea un grave danno al conducente e ai passeggeri presenti nell’autoveicolo.

Ci sono anche altre forme di inquinamento elettromagnetico che possono venire dall’auto stessa?

Tutto ciò che è metallico ed è in movimento genera, seppur debolmente, un campo elettromagnetico. I cerchioni, le ruote, il motore, tutto quello che è metallico e si muove velocemente crea dei campi elettromagnetici. Il fatto è che un conto è essere esposti ad un forte carico elettromagnetico mentre siamo senza fare niente, un conto è quando abbiamo bisogno di una soglia di attenzione, di riflessi e di concentrazione molto alta.

Qual è la differenza su questo punto?

L’inquinamento elettromagnetico disturba il nostro sistema nervoso e le nostre onde cerebrali, rallentando i nostri riflessi. All’interno dell’auto dobbiamo restare concentrati, soprattutto se il viaggio è lungo, perché tendiamo naturalmente ad avere un calo dell’attenzione durante il tempo. Essere bombardati dai campi elettromagnetici mentre siamo alla guida riduce notevolmente la nostra soglia di attenzione e di concentrazione.

Ci sono delle regolamentazioni riguardo l’inquinamento elettromagnetico in auto nel mondo dell’industria automobilistica?

Pochissime. Per paradosso, ha più limiti chi costruisce auto elettriche che chi costruisce auto a benzina, gasolio o diesel. Qui subentra anche un altro fattore, ovverosia che oggigiorno sono in commercio auto che hanno batterie a corrente elettrica molto forte. Per le case automobilistiche di lusso il costo dell’auto giustifica anche un isolamento adeguato, il risparmio, nell’auto elettrica, vuol dire invece anche una qualità minore nell’isolamento e più campi elettromagnetici, che sono comunque dentro i limiti di legge ma sono pericolosi per la salute delle persone.

Per quanto concerne le auto elettriche, anche le colonnine di ricarica possono essere fonte di danni per l’uomo?

Per fare un esempio, se parliamo di Tesla, le loro colonnine e auto hanno una dispersione elettrica pari quasi a zero. Invece, auto di più largo consumo hanno meno isolamento. Ricordiamoci che l’auto è isolata da terra dalle gomme e quindi non scarica al suolo l’inquinamento elettromagnetico. I rischi su questo punto, in generale, restano molto bassi.

Quali sono i rischi concreti per la salute e come possiamo prevenirli?

Il primo rischio concreto è quello di incidenti, dovuto all’abbassamento della soglia di attenzione. Il secondo è il disturbo elettromagnetico sulla salute umana, che all’interno dell’autoveicolo è molto più elevato che all’esterno dello stesso. Il problema degli smartphone attuali è che oltre ad avere la connessione dati ai ripetitori hanno sempre il Wi-fi attivi, bluetooth, sistemi di telesoccorso con una Sim interna… Queste sono tutte fonti che si sommano e che invece di uscire dall’auto rimbalzano al suo interno. Dei testi hanno dimostrato che anche solo avere i finestrini aperti o chiusi fa una grandissima differenza. Per prevenire i rischi che derivano dall’inquinamento elettromagnetico in auto la prima cosa da fare è sicuramente guidare lasciando stare il telefono. Mettiamolo in modalità aereo e guidiamo senza distrazione, che è la cosa più sana. Purtroppo oggigiorno il telefonino viene usato dai più anche come navigatore, e quindi contemporaneamente ho: la connessione telefonica, la connessione dati che carica e scarica grande quantità di dati per elaborare le mappe (che al giorno d’oggi vengono elaborate “on the road”, non più scaricate prima e installate nel navigatore). Usare il telefono il meno possibile in auto è perciò una regola capitale. Tra l’altro, per legge oggi il telefonino non potremmo mai averlo in mano durante la guida. Dovrebbe essere non visibile all’occhio e dovrebbe essere usato con il vivavoce o con l’auricolare da un solo orecchio, perché uno deve restare libero per sentire i suoni esterni. Ricordiamoci che in tutti questi momenti il telefonino è schermato dai metalli e quindi emette molte più radiazioni: è quindi determinante non averlo mai vicino agli organi molli. Il telefono va sul sedile del passeggero, oppure fissato sulla staffa lontano. Non bisogna tenerlo mai appoggiato sulle gambe, vicino all’utero e le ovaie, vicino ai testicoli tra le gambe perché è dannosissimo in quel momento sugli organi che non hanno difesa ossea.

Fabio Fontana Imprenditore, A.D. e Fondatore di Tao Technologies

Tel. 04231801195

info@taopatch.com

www.taopatch.com

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