Siamo ad un nuovo appuntamento con la letteratura, con i libri delle Edizioni Rudolf Steiner. Assieme a Massimo Nicastro oggi parliamo del libro “Cammini dell’anima. La realtà dello spirito nella vita di oggi” di Pietro Archiati.
In un mondo di necessità, facoltà e libertà dobbiamo capire come arrivare a trasformare la nostra interiorità, e quindi trasformarci da essere obbligati a qualcosa, con condizioni necessarie e inesorabili, a diventare sempre più autonomi e liberi. Questa la lezione che impariamo da questo libro.
Il volume, che è la trascrizione di un convegno che è stato fatto negli anni ’90 da Pietro Archiati a Roma, dà una serie di indicazioni su come si può arrivare ad esercitare quotidianamente la propria interiorità, ovvero la propria anima. Solitamente la nostra vita è divisa tra due corsie parallele, quelle del materialismo e dello spiritualismo, la prima di derivazione occidentale e la seconda orientale. Sembra però esserci una netta spaccatura tra le due realtà.
L’esempio più eclatante nel libro è quello di una manager americano che è immerso tutto il giorno nel mondo dei numeri e degli investimenti e poi si ritira per mezz’ora a fare meditazione yoga. Le due realtà però non si incontrano l’una con l’altra. Bisogna invece trovare l’unione e mettere in rapporto armonico le due. Come possiamo farlo? Iniziando a realizzare che la nostra realtà di uomo agisce attivamente sia nel campo della materia che nel campo spirituale. Se arriviamo a conoscere pienamente quello che abbiamo intorno grazie a tutte le indicazioni e le letture che si possono fare con i libri di Steiner, possiamo giungere ad una profonda conoscenza di qual è il nostro fine e ad avere dei solidi e positivi ideali.
Le indicazioni presenti in questo libro fanno riferimento a diversi scritti di Steiner in cui parla in particolare di sei esercizi che si possono fare ogni mese e che vanno ad esercitare la nostra forza di pensiero, di sentimento e di azione, mettendole tutte in relazione.
La realtà nella quale ci muoviamo tutti i giorni è quella dei sensi, in particolare quello della vista. Quando vediamo iniziamo ad elaborare quanto i nostri occhi vedono. Il primo livello di cammino sovrasensibile viene chiamato da Steiner immaginazione. Il mondo spirituale, appena lo si vede, rientra in questa realtà. Ma vedere non significa capire. Lavorando nella nostra interiorità, con gli esercizi indicati, possiamo trasformare ciò che vediamo in comprensione. Ciò ci permette di arrivare ad un terzo gradino, che Steiner chiama intuizione, dove siamo pienamente nel mondo spirituale e con esso operiamo.