Vitamina D e rischio di diabete

Vitamina D e rischio di diabete

Prendere il sole o un giusto integratore di vitamina D può aiutare a prevenire il diabete di tipo 2. La conferma arriva da nuova meta-analisi firmata dal Tufts Medical Center, secondo la quale assumere dosi regolari di tale vitamina può contribuire ad abbassare del 15% la possibilità di sviluppare un diabete pieno fra gli adulti affetti da prediabete.

Vitamina D: lo studio

Entrando nel dettaglio, i ricercatori hanno esaminato e analizzato tre studi clinici durante il loro studio. In un periodo di controllo di tre anni hanno scoperto un effetto limitato, ma interessante: il diabete di nuova insorgenza si è verificato nel 22,7% degli adulti che hanno ricevuto vitamina D, rispetto al 25% tra coloro che avevano assunto un prodotto placebo.

Sulla base di questi risultati gli scienziati hanno cercato di stimare in che modo gli integratori di vitamina D abbiano avuto un impatto sugli adulti con prediabete in tutto il mondo. Scoprendo, appunto, che gli integratori di fatto potrebbero ritardare lo sviluppo della patologia.

I risultati

“I nostri risultati mostrano che la vitamina D fornisce un modesto beneficio nel ridurre il rischio di diabete negli adulti con prediabete ad alto rischio – ha spiegato Anastassios Pittas, responsabile di endocrinologia, diabete e metabolismo al Tufts Medical Center, secondo una dichiarazione rilasciata a Swns – ciò potrebbe avere implicazioni significative per la salute pubblica per i 96 milioni di adulti negli Stati Uniti (il 38% di tutti gli adulti statunitensi) e per oltre 400 milioni di persone in tutto il mondo che sono a rischio di diabete”.

Tale patologia di tipo 2 colpisce di solito gli anziani, ma negli ultimi anni sta diventando più comune anche tra i giovani. Fondamentale, dunque, è una giusta assunzione di vitamina D, ovvero una vitamina liposolubile abbondante in alimenti come pesce azzurro, carne rossa e tuorli d’uovo. Prodotta dal corpo anche quando i raggi ultravioletti della luce solare colpiscono la pelle, rendendo gli integratori particolarmente utili durante i mesi invernali.

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