ll topinambur è una pianta perenne originaria del Nord America: appartenente alla famiglia delle Compositæ, viene coltivata abitualmente anche in Italia.
I suoi tuberi hanno forma irregolare e bitorzoluta, colore rossastro, presentano una polpa bianca e soda e il sapore ricorda vagamente quello dei carciofi.
Topinambur: le proprietà benefiche
Le proprietà benefiche del topinambur sono molteplici: questo ortaggio, infatti, aiuta ad abbassare la glicemia, riduce naturalmente l’assorbimento degli zuccheri, diminuisce la ritenzione idrica e stimola la produzione del latte nelle puerpere.
Parliamo di un alimento ipocalorico che non contiene glutine, ricco di acqua, vitamine, proteine, minerali, fibre alimentari ed inulina. Ovvero una fibra solubile che stimola naturalmente il senso di sazietà, riduce gli attacchi di fame, agevola la perdita di peso e la pulizia dell’intestino.
Ma non è tutto: il topinambur, infatti, favorisce la digestione, ripristina la flora intestinale, è diuretico e contrasta anche la comparsa di cellulite.
I possibili utilizzi in cucina
Questo ortaggio è molto versatile: può essere lessato, fritto, stufato, cotto a vapore o al forno, trifolato o fatto saltare in padella. Inoltre, ha una consistenza croccante, un sapore delicato e per questo può essere consumato anche crudo.
Tuttavia, è bene tener presente anche le possibili controindicazioni del topinambur: la presenza di inulina, infatti, può generare meteorismo e dolori intestinali e per questo è sempre bene non eccedere con le dosi giornaliere (che non devono superare i 200 grammi).
Come scegliere e conservare il topinambur
Quando si acquista questo alimento è bene verificare che i tuberi siano lisci, pieni, e privi di difetti. Di contro, vanno evitati gli ortaggi flosci, con la buccia grinzosa, con germogli o quelli che presentano alcuni punti molli.
È meglio conservare i topinambur in frigorifero: crudi possono durare fino a due-tre settimane, mentre cotti devono essere consumati entro un paio di giorni. Al momento della cottura, infine, non è necessario pelarli: molte sostanze nutritive, infatti, si trovano sotto la buccia che è sottile e commestibile.