Le radici di liquirizia sono note fin nell’antichità per le loro proprietà benefiche. Vengono estratte da una pianta leguminosa (Glycyrrhiza) e raccolte principalmente nel periodo autunnale e invernale, così da essere ampiamente impiegate nel settore alimentare.
Radici di liquirizia: tutti i benefici
La liquirizia è un antinfiammatorio e un antivirale naturale. Discreta fonte di vitamina B1, B2, B3 ed E, contiene anche flavonoidi, fitonutrienti essenziali e minerali (come, ad esempio, calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio).
Le proprietà benefiche sono innumerevoli: masticare una radice di questa pianta, infatti, stimola l’attività epatica e contrasta l’insorgenza di disturbi all’apparato gastrointestinale. Inoltre, la liquirizia ha anche proprietà rilassanti, aiuta a combattere l’insonnia e lo stress ed è un vero toccasana in caso di mal di gola.
E non è tutto: i suoi estratti, infatti, prevengono naturalmente i disturbi gengivali e le carie dentali.
Possibili utilizzi e controindicazioni
I possibili usi della liquirizia sono molteplici: si può masticarne la radice, ma anche consumare decotti, tisane e bevande. Questa pianta, inoltre, è impiegata nell’industria alimentare per preparare caramelle, dolciumi e liquori.
È bene ricordare, tuttavia, che un suo consumo eccessivo può avere degli effetti collaterali. Pertanto, è consigliato non abusare con le quantità se si utilizzano farmaci anticoncezionali, durante la gravidanza o se si soffre di ipertensione, insufficienza epatica o renale. La liquirizia, infatti, tende ad alzare spontaneamente la pressione arteriosa.
Alla luce di tutto questo, dunque, è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico per un parere professionale qualora si riscontrino effetti indesiderati durante l’assunzione o per fugare possibili dubbi su eventuali controindicazioni.