Mal di schiena e intestino: qual è la loro correlazione?

Mal di schiena e intestino: qual è la loro correlazione?

- in Medicina, Salute e Benessere
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Le connessioni del nostro corpo hanno bisogno di un approccio integrato: l’esperienza del Rebellato Medical Group

 

Chi di noi non ha mai avuto un mal di schiena? Spesso colleghiamo questo problema ad una postura scorretta, ad uno sforzo eccessivo o ad una corrente d’aria. Non sempre, però, il mal di schiena è da attribuire ad un problema della colonna vertebrale, bensì a ciò che sta davanti ad essa e che si trova ad avere un rapporto molto, molto intimo! Parliamo dell’intestino. In questo articolo parleremo di intestino e mal di schiena con i loro collegamenti e le possibili soluzioni.

Non tutti sanno che l’intestino si trova legato alla parete addominale posteriore e alla colonna vertebrale attraverso diversi legamenti. Processi infiammatori, irritazioni delle mucose intestinali, stipsi, possono alterare la qualità dei tessuti intestinali e di conseguenza le strutture adiacenti, come i muscoli della colonna vertebrale.

Il muscolo ileo psoas è uno delle strutture che spesso vengono influenzate dall’intestino e, facendo parte dei muscoli che originano dalla colonna vertebrale, la sua tensione si scarica sulla zona lombare.

Spesso un’alimentazione non correttala distruzione della flora batterica intestinale causata ad esempio da una cura antibiotica non seguita da una terapia che integri tale flora, potrebbe provocare non pochi problemi intestinali che si tradurranno in alterato assorbimentostipsidiarrea, tutte situazioni che creano terreno fertile per l’insorgenza del dolore alla colonna vertebrale.

Ma cosa succede quando un paziente entra nel Rebellato Medical Group con il mal di schiena? Innanzitutto, il primo step è un’analisi posturale, condotta dal nostro Leonardo Malaguti, esperto in Scienze motorie, che viene eseguita sia tramite una strumentazione che fornisce dei dati oggettivi che attraverso dei test manuali che danno dei dati soggettivi, i quali vengono incrociati per poter andare il più vicini possibile alla causa (e non al sintomo!) per cui la persona ha fatto ingresso nel nostro centro.

Nel frattempo, durante l’analisi posturale parliamo con il paziente e cerchiamo di fare quella che noi consideriamo vera e propria informazione, in quanto descriviamo le operazioni che andremo a svolgere e con molta sincerità comunichiamo che a meno che non ci sia stato un trauma nella zona il problema o è lì vicino o è lontanissimo. Le persone capiscono che si devono mettere in gioco, che devono fare un lavoro globale, e questo ci aiuta molto!

Una volta eseguita l’analisi posturale, la palla passa alla normalizzazione posturale eseguita dal nostro Masso-Fisioterapista Giancarlo Rebellato.  Quando nasciamo siamo una macchina perfetta, con le articolazioni che si muovono in perfetta armonia e sintonia. Nel momento in cui si presenti una disarmonia, vuol dire che un’articolazione, un muscolo o un osso non è nella sua perfetta posizione, dando vita ad un limite nel movimento. Questo limite viene riscontrato dall’esame baropodometrico, il che permette al lavoro del nostro Masso-Fisioterapista di andare a colpo sicuro.

Con la normalizzazione ripristiniamo la piena funzione di quell’articolazione o di quell’osso tramite una manipolazione osteopatica, corredata da un percorso di tipo fisioterapico per poter fare in modo che questa nuova posizione sia recepita dal corpo in maniera efficace. In caso contrario, il rischio è che la muscolatura non interiorizzi la normalizzazione posturale e osteopatica e ritorni alla situazione precedente. A conclusione di questo step, il paziente torna da Leonardo Malaguti per il controllo della postura.

Parlando di correlazione tra il mal di schiena e l’intestino, va fatta una doverosa menzione sul ruolo della psicologia. Come interviene nelle fasi che abbiamo descritto? Ebbene, essa entra in gioco cercando di capire che tipo di significato ha un determinato dolore. Se una persona ha manifestato un certo tipo di fastidio recidivo, è opportuno andare a cercare di integrare un nuovo atteggiamento e un nuovo equilibrio nell’assetto personale. Il paziente potrebbe infatti aver trovato in quel dolore il miglior equilibrio possibile per cercare di sopravvivere a una determinata situazione, sia essa emotiva, di stile di vita oppure organica.

A volte la psiche si oppone alla guarigione. Perché lo fa? Perché la mente mente! Spesso siamo condizionati da determinati pensieri, da determinate paure, ma anche e soprattutto da determinati sensi di colpa che ci portano ad essere chiusi in limiti che si rivelano dannosi al nostro benessere, limiti che sono la concausa che porta a manifestare la problematica per cui si chiede di essere curati. È fondamentale quindi cercare di ammorbidire la mente dai limiti che ci siamo creati per fare in modo di integrare al meglio il nuovo equilibrio della normalizzazione posturale.

 

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