Interazioni delle piante medicinali

Interazioni delle piante medicinali

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Le erbe medicinali vengono utilizzate come droga grezza per preparare tisane, oleoliti, polveri, oppure trasformate per formulare prodotti erboristici, integratori alimentari, farmaci e cosmetici.

Spesso si pensa che piante ed erbe- in quanto “naturali” e ampiamente utilizzate in molti settori- non presentino effetti collaterali, controindicazioni o interazioni. Purtroppo, però, non è così: in natura, infatti, esistono anche piante tossiche e velenose, che in alcuni casi possono rivelarsi addirittura letali per l’uomo.

Sintomi ed effetti indesiderati

Gli effetti collaterali più frequenti riguardano principalmente l’apparato gastrointestinale ed includono, dunque, dolori addominali, nausea, vomito, diarrea e stipsi. Tuttavia, esistono anche piante con effetti collaterali specifici: la liquirizia, ad esempio, è nota per l’azione ipertensiva.

Le erbe con azione stimolante sul sistema nervoso centrale- tra cui quelle contenenti caffeina- possono provocare agitazione, palpitazioni, tachicardia e insonnia. La lattuga, invece, può avere un blando effetto sedativo.

Va comunque sottolineato che gli effetti collaterali delle piante officinali in genere si verificano a dosaggi elevati o se assunti per periodi prolungati. Diverso, invece, è il discorso in caso di allergie: esse, infatti, si manifestano generalmente con eruzioni cutanee, problemi respiratori o disturbi intestinali. Tuttavia, in caso di ipersensibilità verso uno o più componenti presenti nella pianta officinale non è importante la quantità di pianta assunta: l’utilizzo, infatti, è sempre controindicato.

Interazioni delle piante officinali

Oltre alle controindicazioni e ai possibili effetti collaterali, le erbe officinali possono interagire con altri rimedi naturali, farmaci o alimenti assunti o consumati contemporaneamente. L’interazione può modificare l’assorbimento, la distribuzione, la biotrasformazione e l’eliminazione di una o più sostanze, con effetto positivo o negativo: nel primo caso si chiama di sinergia, nel secondo caso di interferenza.

Tuttavia, è bene ricordare che l’interferenza tra un rimedio naturale e un farmaco non è rara e che può essere pericolosa quando si seguono terapie farmacologiche. Tra le erbe maggiormente coinvolte nell’interazione pianta-farmaco o pianta-pianta troviamo, ad esempio, iperico, pompelmo, echinacea, curcuma, melograno, ginko e cardo mariano.

Alla luce di tutto questo, dunque, per ridurre la possibilità di effetti collaterali, è sempre opportuno consultare un erborista qualificato o chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di fare ricorso ad un qualsiasi rimedio naturale.

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