Fitoterapia: cos’è

Fitoterapia: cos’è

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La fitoterapia è una disciplina che studia l’attività biologica, le controindicazioni, la posologia e le opportune vie di somministrazione delle piante.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, ogni vegetale che contenga, in uno o più dei propri organi, sostanze farmacologicamente attive merita il nome di pianta medicinale.

Fitoterapia: che cos’è

L’insieme delle sostanze farmacologicamente attive presenti in una pianta medicinale è chiamato “fitocomplesso” ed è responsabile delle proprietà terapeutiche della determinata pianta.

Ricondotta ai suoi principi essenziali, dunque, la fitoterapia è l’impiego delle piante medicinali a scopo preventivo o curativo. E di fatto è una branca della farmacologia scientifica.

Un po’ di storia

Il termine “fitoterapia” è di origine greca: nasce dall’unione tra “phyton” (pianta) e “therapeia” (terapia, cura) e letteralmente significa “curare con le piante”.

Il più antico scritto di fitoterapia è il Sushruta (1300 a.c.), un testo indiano in cui sono riportate circa 798 droghe medicinali, a conferma che già nell’antichità venivano sperimentati gli effetti terapeutici delle erbe medicinali e delle spezie. Di contro, il primo documento occidentale ritrovato riguardante la fitoterapia è l’Erbario di Dioscoride, medico greco del I secolo d. C che, trasferitosi a Roma, scrisse anche il “De Materia Medica”.

La fitoterapia moderna, invece, nasce molto dopo: il termine, infatti, viene utilizzato per la prima volta all’inizio del XX secolo dal medico francese Henri Leclerc, che lo cita nel suo libro “Lineamenti di Fitoterapia”. Contestualmente, nello stesso periodo si iniziano a studiare in modo scientifico le piante, a isolarne i principi attivi e a classificarle in base alle loro caratteristiche morfologiche, tassonomiche, terapeutiche e chimiche.

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