I capillari rotti sono un disturbo fastidioso e molto frequente. Partiamo col chiarire che i capillari sono piccolissimi vasi in cui terminano vene e arterie e che fanno parte del sistema della microcircolazione sanguigna.
Quando perdono la naturale elasticità diventano più fragili, si dilatano e tendono a rompersi spontaneamente o a seguito di colpi o piccoli traumi.
Capillari rotti: le cause
Le cause alla base del problema possono essere fisiologiche, ma anche legate a scorrette abitudini quotidiane o a stili di vita non sani. La dilatazione dei capillari, ad esempio, può essere un fenomeno dettato dall’invecchiamento e velocizzato dall’assunzione di alcool e fumo, oppure favorito dall’uso di determinati farmaci (come corticosteroidi, antinfiammatori e anticoagulanti).
La capillarite (ovvero l’infiammazione acuta di capillari) può avere origine da malattie infettive, patologie metaboliche, vasculiti e si manifesta con piccole emorragie e con la rottura dei capillari della pelle (porpora) o con piccoli punti necrotici che sono spesso soggetti a ulcerazioni.
Cure e rimedi naturali
In presenza di questo disturbo è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista. Tuttavia, per lenire il problema si possono usare prodotti a base di Fospidina, una sostanza naturale che unisce le proprietà di fosfolipidi e glucosamina e che idrata e rigenera la cute.
Un’altra indicazione è quella di limitare l’assunzione di sale (che favorisce la ritenzione idrica), avendo cura di praticare attività fisica moderata e costante. Banditi anche alcool, sigarette e cibi elaborati.
Via libera, invece, a tisane depurative: l’ippocastano, ad esempio, riduce il gonfiore ed è un vero toccasana in presenza di insufficienza venosa. L’arancio dolce, invece, protegge la circolazione capillare e riduce l’infiammazione, laddove l’equiseto agisce come diuretico naturale.
