Gli insegnamenti della Canapa: non tutto il male viene per nuocere.

Gli insegnamenti della Canapa: non tutto il male viene per nuocere.

Ho avuto l’onore di poter conoscere e sperimentare in prima persona molte storie di molti pazienti. Sono stato paziente io stesso, auto-curandomi con la Canapa. Man mano che formavo la mia esperienza, insorgeva in me una distinta visione delle cose che mi circondavano. Tutto assumeva un senso corretto, anche eventi che, presi singolarmente, di “senso” non ne avevano proprio. Ho iniziato a correlare una conoscenza biochimica del sistema endocannabinoide con quella più clinica basata sulla mia sincera e profonda ricerca riguardo questa pianta. Ritengo fermamente, infatti che, il sistema Endocannabinoide sia correlato ad un’altra scienza che ha suscitato il mio interesse sin dalle scuole superiori. La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia.

Negli scorsi articoli, abbiamo visto come il proibizionismo si sia fondato su basi egoiche. Una cieca ricerca del profitto immediato, ci ha portato alla condizione attuale. La costrizione degli umani entro parametri “illusori” ha però avuto come conseguenza una necessità crescente di consapevolezza sul mondo che ci circonda. Forse, allora, il proibizionismo è servito, era necessario, perché, come la pianta stessa mi ha insegnato, “non tutto il male viene per nuocere”.

Una grande “sofferenza” o “ingiustizia” di un momento può rivelarsi una grande fortuna vista con gli occhi del futuro.

È così che, professionalmente, considero ogni malattia. C’è sempre un lato biologico, meccanico che deve essere compreso e curato all’occorrenza e poi c’è un lato meno tangibile che si candida fermamente a origine prima di ogni problema e che può manifestarsi, anche, con ciò che viene comunemente inteso come “malattia”.

Un tale approccio non è semplice perché richiede una profonda conoscenza della persona, quindi molto tempo per ciascun paziente e, soprattutto, non ha un risultato certo, perché ci costringe a fare i conti con lati di noi stessi ignoti e repressi e che, per tale motivo, temiamo. Cambiare fa paura. Cambiare significa andare verso l’ignoto. Accettare tutte le conseguenza che possono insorgere dalle nostre scelte.

L’utilizzo della Canapa non fa perdere il raziocinio come, troppo spesso, è ancora riportato. Quell’effetto è possibile in seguito ad una “mancata consapevolezza” di ciò che si sta facendo. In fondo, non abbiamo creato apposta le patenti di guida? Gli strumenti devono essere utilizzati correttamente. Le nostre scelte in definitiva,non rappresentano forse quelli che abbiamo e che possono creare una reale influenza sulla direzione della nostra vita?

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