Quando si avverte una risalita del contenuto gastrico acido verso l’esofago significa che si soffre di reflusso gastroesofageo o reflusso gastrico.
Questa situazione può essere temporanea o cronica e tendenzialmente si accompagna a bruciore di stomaco, rigurgito, asma e ad una sgradevole sensazione di malessere o dolore.
Reflusso gastrico: quali cibi consumare
Se si soffre di reflusso gastrico è bene consumare pasti leggeri, riducendo il quantitativo di grassi e prediligendo la cottura a vapore, così da limitare il condimento.
Via libera a pesce bianco, verdura di stagione, carni magre e legumi: le proteine vegetali, in modo particolare, contribuiscono al benessere intestinale, facilitando il processo di digestione e la metabolizzazione dei nutrienti .
Per quel che concerne i carboidrati è opportuno optare per le farine integrali: essendo più facili da assorbire, agevolano la digestione ed impediscono che parte del cibo ritorni verso la gola e l’esofago.
L’obiettivo dell’alimentazione deve essere quello di svuotare il più in fretta possibile lo stomaco. Per questo motivo, dunque, vanno evitati i cibi grassi (come, ad esempio, i formaggi stagionati), il latte e i latticini, ma anche gli agrumi, caffè, tè, alcolici, spezie, menta e cioccolato.
Come favorire per la digestione
Se si soffre di reflusso gastrico non ci si deve di coricare subito dopo aver mangiato: mantenendo una postura eretta per almeno un’ora, infatti, si agevolano le funzioni digestive. Inoltre, quando si dorme è opportuno sollevare la testiera del letto così da stimolare lo svuotamento dello stomaco.
Un’ultima accortezza è quella di consumare tanti piccoli pasti durante la giornata, avendo cura di mangiare con calma. Allontanarsi dalla postazione di lavoro quando si pranza, ad esempio, può essere una buona abitudine per nutrire l’organismo, alleggerendo la tensione.
