Prepariamoci all’inverno: cosa facevano i nostri saggi anziani

Prepariamoci all’inverno: cosa facevano i nostri saggi anziani

Con l’arrivo dell’ora solare arrivano anche i primi freddi, come preparare il nostro corpo alla nuova stagione? Lo abbiamo chiesto a Ferdinando Donolato, Presidente di Corvelva.

Come affrontare l’inverno al riparo dai malanni influenzali?

Noi tutti abbiamo varie possibilità di scegliere come passare la stagione fredda cercando di rimanere in buona salute.

Per questo ci vengono proposte molte soluzioni, ritengo che abbiamo scordato però le vecchie e buone tradizioni che ci aiutavano in questo.

La “scienza moderna” consiglia il vaccino anti influenzale, nascondendo il fatto che l’80% di chi è a letto con l’influenza non ha il virus dell’influenza, ma i virus parainfluenzali che con il vaccino e il virus influenzale non hanno niente a che fare.

L’importante comunque è vendere i vaccini.

Inoltre il virus influenzale è un   – RNA -, questi tipi di virus si modificano molto facilmente, per cui chi ancora crede in queste “cose” deve essere cosciente di farsi un vaccino “fuori moda” perché riguarda il virus dell’anno prima che non ha niente a che vedere con quello in circolazione.

Quali cambiamenti hanno portato i tempi moderni nelle nostre vite?

Attualmente noi ci troviamo in una condizione che facciamo fatica a gestire: non abbiamo tempo, non diamo peso alle cose, l’autunno non esiste più, passiamo dal caldo al freddo di botto, viviamo in ambienti caldi, a volte anche troppo, e ci spostiamo in ambienti sempre caldi.

Queste sono realtà che noi tutti viviamo, ma il nostro corpo non si adatta facilmente a queste situazioni, con la conseguenza di salute cagionevole. Quanti raffreddori, tosse, bronchiti e avanti di questo passo…..

Trovare un po’ di tempo per noi ci permette di vivere una stagione fredda in armonia e con gioia: quanto si apprezza la vita quando si sta bene!

Cosa ci insegnavano i nostri saggi anziani per affrontare l’inverno?

Anzi tutto ci dicevano di preparaci all’inverno: cambiando il sangue per prima cosa.

Semplicemente dobbiamo aiutare l’organismo ad affrontare l’inverno, per cui deve avere un sangue adeguato. Questo non significa che si debbano fare cose assurde, ma solamente delle semplici pratiche.

Il nostro sangue ha due grossi cambiamenti: in autunno quando si prepara per l’inverno, in primavera per prepararsi all’estate.

Ovviamente se si fanno degli esami del sangue non è che si trovino delle differenze sostanziali, ma queste differenze di “livello energetico” che attualmente non si può dimostrare sono fondamentali per farci vivere bene.

Quali pratiche possiamo seguire?

Facendo il digiuno o il semi digiuno.

Iniziando con queste pratiche cominciamo ad interessarci della nostra salute e questo è già il primo grande passo verso la nostra serenità.

Il digiuno

Se osserviamo un bambino quando non sta bene per prima cosa rifiuta il cibo, la stessa cosa che fanno gli animali, questo perché: l’organismo fa un grosso lavoro per digerire il cibo, non mangiando tutte le nostre forze servono solo ad aiutare il superamento della patologia.

Fare il digiuno non è una cosa semplice, in modo particolare per chi non ha mai avuto questo tipo di esperienza. Già per molti il digiuno di un giorno diventa quasi traumatico, ma non c’è da spaventarsi.

Il grande Ippocrate, padre della medicina occidentale, quando si trovava con problemi difficili, come prima terapia prescriveva sempre il digiuno.

Socrate, Platone avevano costatato la relazione che c’era tra cibo e mente.  Entrambi hanno digiunato per dieci giorni “per raggiungere l’efficienza mentale e fisica.

Plutarco (46 – 120 A.C.): “invece di usare medicine digiuniamo un giorno”

Paracelo: affermò che il digiuno era la “cura migliore”

Per “cambiare bene il sangue” si dovrebbe fare da un minimo di tre giorni fino sette giorni.

Ovviamente tre giorni non sono una grossa difficoltà, mentre per sette giorni e più si consiglia di condividere l’esperienza con chi l’ha già fatta e che conosce la tecnica, per evitare errori.

Quando si pratica il digiuno, si deve cercare di bere parecchio in modo particolare tisane depurative affinché si eliminino le scorie e le tossine che il nostro corpo tramite il digiuno tira “fuori” da dentro di noi e cerca di eliminare in modo particolare tramite la pipì.

Durante qualunque tipo di digiuno è molto importante anche l’eliminazione delle feci, se ci sono difficoltà si ricorre al clistere.

Nel digiuno lungo, che non si può fare in casa ma sotto osservazione, solitamente alle tisane si aggiunge del miele (non troppo), che serve per non incorrere in grossi sbalzi glicemici che causano difficoltà a portare a termine il periodo preposto.

Anche, per i digiuni di breve periodo la ripresa dell’alimentazione deve avvenire gradualmente, per non perdere i benefici acquisiti.

Per i digiuni di lungo periodo, la ripresa alimentare deve essere fatta con ancor più gradualità, ma è importantissimo conoscere molto ma molto bene la tecnica.

Ovviamente nel periodo del digiuno bisogna essere a riposo.  Il riposo mette in condizione l’organismo di sfoderare tutte le sue potenzialità di guarigione.  Tutta la nostra energia serve solamente a porre rimedio alle nostre problematiche.

Non tutti riescono e possono fare un digiuno, è una pratica molto efficace ma allo stesso tempo forte e ci vuole molta volontà.    

Se invece di diventare un beneficio diventa un peso si può ricorrere al Semi Digiuno

Molti conoscono questa tecnica con il nome di “cura dell’uva”.

Già ai tempi degli antichi Romani moltissime persone la praticavano, la natura ci viene sempre in aiuto: il periodo di maturazione di questo frutto è proprio l’autunno. Si mangia solo uva per alcuni giorni, avendo l’accortezza di non ingerire le bucce e i semi, si arriva a mangiarne anche  2,5 – 3  kg al giorno, l’importante per un ottimo risultato è masticarla molto. Noterete la notevole differenza se la masticate molto oppure poco.  L’uva oltre a nutrire e dare una potente energia ha bisogno di poco sforzo per essere digerita e l’organismo ha la facoltà di “rigenerarsi” e prepararsi ai tempi freddi.

Anche durante questa pratica è bene bere delle tisane depurative.

La cura dell’uva, come tutte le varie tecniche, è individuale per quanto tempo può essere prolungata, ci sono persone che tranquillamente arrivano a 15 giorni.

Ovviamente ci sono persone che non la possono praticare: esempio i diabetici.

Altro semi digiuno molto conosciuto: con le mele, si mangiano solamente mele. Anche in questo caso l’importante è masticarle molto se si desidera avere un buon effetto.  Le mele vanno mangiate con la buccia, è indispensabile quindi che siano state coltivate senza pesticidi o concimi chimici.  La buccia della mela contiene molti anti ossidanti utilissimi al nostro organismo. Il semi digiuno di mele richiede una buona volontà: fare tre giorni è già un ottimo obiettivo. E’ fortemente consigliato usare tisane depurative.

Si può intraprendere un’altra via, un po’ meno impegnativa, che comunque da un forte sostegno: mangiare una volta alla settimana solamente frutta.  Non è incisiva come un semi digiuno ma anche questa metodica ci prepara ad affrontare l’inverno.

Un altro vecchio consiglio era il “digiuno” una volta la settimana solamente saltando la cena oppure il semi digiuno della sera mangiando solo frutta.

Anche in questo caso l’organismo ha il tempo di disintossicarsi.

Ottima anche la vecchia pratica di mangiare 2 o 3 volte la settimana per cena solamente verdure e una ventina di mandorle: provare per credere.

Queste tecniche depurano il sangue e irrobustiscono l’apparato digerente lasciandolo un po’ riposare.

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